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ORIGINI DELLA SICENZA.FISICI PLURALISTICI E IPPOCRATE

Al tempo della Grecia Antica, il termine techné significava la conoscenza della trasformazione del mondo fisico che era vista in beneficio ed utilità dell’uomo. I Greci furono i primi a collegare il ragionamento con la messa in pratica di esso e ad elaborare un metodo “più scientifico” e meno “magico” per poter lavorare, osservando i fenomeni e cercando di trarre conclusioni. Un problema comune dei filosofi del V secolo a.C. era quello di elaborare un quadro unificato del mondo mantenendo, però, la diversità dei fenomeni. Quella dei fisici pluralisti sarà la scuola di pensiero che proverà a unire le teorie di Eraclito e Parmenide e strutturare una teoria che riesca ad unire questa contrapposizione.  I fisici pluralisti I fisici pluralisti, quindi, cercano di conciliare il continuo divenire e molteplicità delle cose con l’immutabilità e l’unitarietà del reale. Essi sono principalmente tre:  • Empedocle, nato nel 490 a.C. ad Agrigento: egli sviluppa l’idea delle quattro radici, cioè fuoc