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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

PARMENIDE E IL PENSIERO DELL' ESSERE

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La visione del mondo di Parmenide ,filosofo dell'unità e della stabilità, è opposta rispetto a quella di Eraclito.  Parmenide sostiene che occorre abbandonare il mondo dei sensi e dell'opinione,dominio dell'apparenza e seguire la via della ragione che conduce alla verità. Parmenide afferma che l'essere è,e non può non essere,mentre il non essere non è,e non può essere;il che significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere,viceversa,non esiste e non può neanche essere pensato. Possiamo affermare che è con il filosofo di Elea che ha inizio "l'ontologia",cioè lo studio dell'essere in quanto essere,nelle sue caratteristiche universali. LA DEDUZIONE LOGICA DEGLI ATTRIBUTI DELL'ESSERE L'essere è: - unico - ingenerato e imperituro :infatti, se nascesse,dovrebbe derivare da ciò che non è;ma niente può derivare da ciò che non esiste,dunque l'essere non può nascere. - eterno :esso non ha né passato né futuro.L'essere vive nel prese

ERACLITO E L' ESPERIENZA DEL DIVENIRE

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Eraclito fu uno delle personalita piu significative della filosofia arcaica. Nella sua prospettiva ogni cosa è soggetta alla trasformazione,tutti diviene continuamente e la legge universale sottesa a tale mutamento risiede nell'armonia dei contrari. L'IMMAGINE DI UN UOMO SCHIAVO E SOLITARIO  La riflessione di Eraclito,vissuto nella città di Efeso tra il 6°e il 5° secolo a.c può essere ricondotta alla tradizione cosmologica  della scuola di Mileto,anche se egli afferma di aver conquistato e se la propria sapienza. La tradizione lo presenta come  discendente da stirpe reale. La sua unica opera si chiama intorno alla natura e di essa ci restano solo frammenti come aforismi brevi ed enigmatici.  La sua riflessione si può sintetizzare in due nuclei tematici: -IL FLUSSO UNIVERSALE  -IL LOGOS E LA LEGGE DEI CONTRARI  IL FLUSSO UNIVERSALE  Il punto di partenza di Eraclito è la constatazione che nel mondo non c'e nulla che sia in uno stato di quiete,TUTTO È COSTANTEMENTE IN MOVIMENT

I PITTAGORICI E LA CONCEZIONE MATEMATICA DELLA NATURA

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  Pitagora  fondò a Crotone una nuova scuola filosofica, la  Fratellanza Pitagorica , che aveva anche un carattere politico-religioso, e accettava e consentiva alle donne di studiare.  Pitagora era venerato dai suoi seguaci com una divinità. I discepoli si differenziavano in: acusmatici (ascoltatori): ai quali era imposto il silenzio e una rigida disciplina  matematici: i quali potevano fare domande e esprimere le proprie opinioni  Le dottrine dei pitagorici riguardavano essenzialmente due argomenti: La dottrina  dell'anima La dottrina  del numero Pitagora non era mosso dalla curiosità per i fenomeni naturali, ma dal desiderio di tracciare un desiderio per la via di purificazione dell'anima. Infatti si ritenev a che dopo la  morte l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe .                                                                LA DOTTRINA DEL NUMERO  Accanto alla cura dell'anima, l'altro pensiero rilevante del pensie

GLI IONICI E IL PROBLEMA DELL' ARHCE

  Gli ionici e il problema dell’archè La ricerca dell’origine di tutto, di una legge primordiale, è sempre stata alla base dei più comuni interrogativi posti dall’uomo. Egli,da sempre, ha cercato di rispondere a tali problemi attraverso un’ idea spesso senza una precisa spiegazione logica e razionale, affidandosi completamente alla fede e ad antiche credenze. Soltanto durante il VII-VI secolo a.C abbiamo la nascita di un primo pensiero filosofico, conseguenza di un attenta e critica osservazione dei fenomeni naturali, con lo scopo di dar loro, un’unica risposta razionale. Protagonisti di tale pensiero, filosofi quali Talete, Anassimandro ed Anassimene, provenienti da Mileto (Ionia). Essi riuscirono, attraverso conoscenze tecnico-scientifiche, ad individuare cause naturali anziché mistiche ai più comuni fenomeni atmosferici e meteorologici (riuscendo anche ad arricchirsi grazie ad esse) fino a presupporre un qualcosa da cui tutto avrebbe avuto origine: l’archè ( ”principio” ). * A causa